Forum nazionale dell'apicoltura del Libano
ore 09:00 | SALUTI DI BENVENUTO E INTRODUZIONE |
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Moderatore: Lucia Maddoli |
Coordinatrice internazionale del progetto Mediterranean CooBEEration,FELCOS Umbria | |
• Khaled Shehab |
Presidente dell'Ordine degli Ingegneri e degli Architetti di Beirut | |
• Vincenzo Panettieri | Presidente di APIMED – Federazione Apicoltori Mediterraneo |
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• Luca Renda | Direttore per il Libano di UNDP, Libano | |
• Maurice Saade | Rappresentante FAO in Libano | |
• Gianandrea Sandri | Direttore dell'Ufficio della Cooperazione Italiana, Ambasciata d'Italia a Beirut | |
• Marcello Mori |
Capo Sezione Sviluppo Sostenibile, delegazione dell'Unione Europea in Libano | |
• Akram Chehayeb |
Ministro dell'Agricoltura del Libano | |
ore 09:45 |
INTRODUZIONE | |
• Souheil Kadamani Una fotografia dell'apicoltura libanese: sfide principali e opportunità |
focal point APIMED in Libano | |
ore 10:00 | MERCATO E COMPETITIVITÀ: I PRODOTTI APISTICI LIBANESI DI FRONTE ALLE SFIDE INTERNE ED ESTERNE | |
Moderatore: Alain J. Chartrie | Manager Area Nord Libano, Programma Sviluppo Sociale & Locale, UNDP |
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•Vincenzo Panettieri, Qualità: principi e denominazioni |
Presidente di APIMED |
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• Houssein Kadamani, Mercato e competitività dei prodotti apistici libanesi |
General Manager della Rachaya Beekeepers Association | |
• Massimo Carpinteri, Standard di qualità del miele nell'Unione Europea |
Vice-Presidente di APIMED | |
• Nadine Chemali |
Leader di Honey Value Chain, Progetto LIVCD finanziato da USAID | |
ore 11:00 | COFFE BREAK | |
ore 11:30 | L'ATTIVITÀ DI RICERCA A SOSTEGNO DELL'APICOLTURA | |
Moderatore: Naima Barbouche | Professoressa dell'istituo Nazionale di Agronomia di Tunisi | |
• Ali Dbouk, Le api a tutela della biodiversità: stato dell'arte sulla ricerca nei paesi del Mediterraneo |
Segretario del Syndicat of Beekeepers of South Lebanon | |
• Claudio Porrini, Valutazione del ruolo dell'ape nell'impollinazione della flora spontanea negli ambienti degradati per la restaurazione e la conservazione della biodiversità e del paesaggio (Presentazione della ricerca realizzata nell'ambito del progetto «Mediterranean CooBEEration») |
DIPSA, Università di Bologna | |
• Taoufik Ben Hamida, Osservatorio dell'Apicoltura del Mediterraneo, ealizzazione, obiettivi e prospettive |
Professore dell'Istituto di Ricerca Veterinaria di Tunisi |
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• Mohammed Berkani, Studi e ricerca sulla filiera del miele in Algeria |
Capo del laboratorio dell'apicoltura dell'ENSA (Algeri) | |
ore 13:00 | PRANZO | |
ore 14:00 | POLITICHE E ALLEANZE A SOSTEGNO DELL'APICOLTURA, DELLA BIODIVERSITÀ E DELLA SICUREZZA ALIMENTARE IN LIBANO E NEL MEDITERRANEO | |
Moderatore: Vincenzo Panettieri, | Presidente di APIMED | |
• Ramzi Moghrabi Cambiare le politiche governative per apportare miglioramenti nel settore dell'apicoltura in Libano. |
Capo Sezione Apicoltura, Ministero dell'Agricoltura del Libano | |
• Afif Abi Chedid, L'importanza di una più forte organizzazione del settore: la nuova Federazione Libanese degli Apicoltori |
Vice-Presidente di APIS | |
• Mohammed Hamzaoui, Dalle strategie di mercato alle politiche ambientali: il ruolo dell'associazionismo apistico |
Presidente di ADAM Blida e Consigliere di APIMED | |
• Lucia Maddoli, Mediterranean Coobeeration: la costruzione di un'alleanza multi-attoriale per la difesa dell'apicoltura «Bene comune» |
Coordinatrice Internazionale del progetto «Mediterranean CooBEEration» | |
• Simone Bachawati La strategia di LEDA per la sviluppo dell'apicoltura e il supporto per gli apicoltori. |
Direttore dell'Agenzia di Sviluppo Locale del Libano Nord | |
•Marie Louise Hayek La cooperazione a supporto dell'apicoltura per uno sviluppo sostenibile. |
Assistente di Programma, rappresentante FAO in Libano | |
• Sébastien Vauzelle La cooperazione internazionale e lo sviluppo economico locale: sotto quali aspetti l'apicoltura è un modello per il futuro? |
Funzionario Governance Locale e Cooperazione Decentralizzata, UNDP ART Initiative | |
ore 16:30 | CONCLUSIONI DI VINCENZO PANETTIERI, | Presidente APIMED |
ore 09:30 | TAVOLA ROTONDA SUGLI ASPETTI SANITARI DELL'APICOLTURA |
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LA RELAZIONE TRA L'EFFICACIA E LA SICUREZZA SANITARIA DEI TRATTAMENTI CONTRO LE PRINCIPALI MALATTIE DELLE API | ||
Introduzione e moderazione: Vincenzo Panettieri, | Presidente APIMED | |
• Intervento di Mohammed Hamzaoui, | focal point di APIMED dell'Algeria | |
• Intervento di Walid Nagara, | focal point di APIMED della Tunisia | |
• Intervento di Massimo Carpinteri, |
rappresentante dell'apicoltura italiana | |
• Intervento di Tahsein Owda, |
focal point di APIMED della Palestina | |
• Intervento di Souheil Kadamani, |
focal point di APIMED del Libano | |
• Intervento di Moghli Embark |
focal point di APIMED del Marocco | |
• Intervento di Ebrahem Mady |
presidente Unione Araba Apicoltori | |
• Intervento di Mohammad Alrababah |
presidente Associazione Apicoltori Giordani | |
ore 12:30 | CONCLUSIONE FORUM |
1. Preservazione della biodiversità:
• convincere i Governi a realizzare delle politiche di sostegno all'apicoltura attraverso: L'aumento della copertura forestale, l'utilizzo di aree degradate per la crescita di specie vegetali utili allo sviluppo dell'agricoltura e all'economia forestale ma, allo stesso tempo, compabili con l'apicoltura;
• incoraggiare pratiche agricole a basso impatto di pesticidi o biologiche; • creare degli Osservatori per fare ricerca in agroforesteria sul ruolo della presenza degli
impollinatori e delle api in particolare;
• collaborare con le attività di ricerca dell'Osservatorio dell'Apicoltura del Mediterraneo;
• autorizzare e privilegiare programmi di informazione nelle scuole sul ruolo e il valore – non solo economico – delle api in favore dell'ambiente, della biodiversità e della sicurezza alimentare;
2. Preservazione della biodiversità delle api nell'area del Mediterraneo Api locali
• fermare l'importazione di api indiscriminata, sensibilizzando e informando sui pericoli di questa pratica;
• perseguire degli obiettivi, di medio e lungo termine, riguardo il miglioramento della popolazione locale delle api, la determinazione delle linee genetiche privilegiate, i metodi selettivi e la diffusione di queste politiche in materia di riproduzione;
3. Qualità dei mieli
• definire, definitivamente, il miele prodotto nel Mediterraneo non soltanto come prodotto della Regione, ma come la testimonianza e il risultato delle tradizioni e delle culture che presentano tratti comuni e di un'eredità preziosa da difendere e trasmettere,
• perseguire delle politiche volte al miglioramento e alla promozione delle numerose varietà di miele prodotte nella regione del Mediterraneo;
• definire e identificare – attraverso le esperienze e le conoscenze acquisite dagli apicoltori e gli studi realizzati dai ricercatori – le principali caratteristiche del miele o dei mieli del Mediterraneo. A tal scopo, implementare degli studi sulle caratteristiche fisiche, chimiche, organolettiche dei mieli del Mediterraneo in rapporto all'origine floreale e alla composizione degli spettri pollinici;
• creare in seno alla Federazione degli Apicoltori del Mediterraneo un gruppo di lavoro per lo studio delle norme del «Miele del Mediterraneo». Il gruppo dovrà presentare le sue proposte prima del VII Forum dell'Apicoltura del Mediterraneo in Tunisia;
• incoraggiare il consolidamento dell'Osservatorio dell'Apicoltura del Mediterraneo attraverso i membri della Federazione e tutti gli altri paesi della regione mediterranea che siano interessati allo sviluppo dell'apicoltura;
• incoraggiare la formazione pratica o la riattualizzazione dei tecnici da laboratorio specializzati nell'analisi della qualità dei mieli e procedere, in tempi definiti, alla loro selezione e identificazione;
Infine:
• realizzare degli accordi di partenariato con l'Unione Araba degli Apicoltori al fine di rafforzare il ruolo della Federazione e dell'Unione sulla scena mondiale, favorire lo scambio di esperienza professionale, accellerare l'emancipazione dell'apicoltura di fronte alle sfide globali e ai nuovi orizzonti;
• attivare le procedure necessarie all'adesione delle nuove e molto importanti associazioni che hanno espresso la loro volontà di aderire ad APIMED da Iraq, Egitto, Siria, Giordania, Tunisia, Algeria, al fine di formalizzare ufficialmente nel corso del VII Forum della Tunisia la loro adesione ufficiale alla Federazione degli Apicoltori del Mediterraneo;
RACCOMANDAZIONI PER L'APICOLTURA DEL LIBANO
Capitalizzare delle azioni strutturali che possono essere realizzate dagli apicoltori libanesi e che devono rispondere, nel breve e nel medio termine, agli obiettivi seguenti:
1. Preservazione della biodiversità
• aumentare la superficie di coltivazioni agricole entomofile sul territorio nazionale in materia di servizi d'impollinazione;
• strutturare e organizzare gli apicoltori e sviluppare dei partenariati con gli attori dell'agricoltura, dell'ambiente e delle foreste, al fine di sensibilizzare sull'importanza dell'ape per l'economia agricola e la biodiversità;
• favorire una maggiore considerazione delle api negli agrosistemi in rapporto ai trattamenti fitosanitari;
• ricompensare la realizzazione di pratiche agricole più rispettose degli impollinatori;2. Protezione dei frutteti di agrumi in Libano
• formulare una serie di argomentazioni per la protezione e la preservazione dei frutteti di agrumi in Libano:
- impatto economico del miele d'arancio come «miele del territorio»; - migliorare la coltura e il suo sistema d'irrigazione «a goccia»;
- aumentare la lotta integrata contro i predatori;
- costruire un «osservatorio dell'inquinamento chimico indotto dalla coltura di banane nel sud del Libano;
- rafforzare gli aiuti per lo sviluppo della coltura degli agrumi che è una produzione del territorio libanese;
3. Salute dell'ape
• gli aiuti di Stato devono tradursi in assistenza tecnica e nel sostegno dei costi d'acquisto dei medicamenti che devono essere gestiti dagli apicoltori stessi;
4. Qualità dei mieli
• proseguire i lavori in corso di realizzazione sulla qualità dei mieli; • partecipare attivamente a livello internazionale per una migliore definizione dei prodotti dell'alveare e del
miele in particolare;
• perseguire – grazie all'assistenza tecnica, alla formazione e alle indagini di ricerca – l'obiettivo ottimale: «miele
senza residui»;
• strutturare gli attori della filiera del miele per la creazione dell'interprofessione.