Ape e ambiente

Si cominciano a studiare gli effetti dell'ape sull'ambiente.

Non solo l'agricoltura ma i territori nei quali viviamo sono influenzati, anche economicamente, dalle api e dall'apicoltura.

Questa affermazione solo apparentemente banale non ha ancora sufficienti prove scientifiche a conforto. Sono gli apicoltori, ancora una volta, a sollecitare la ricerca in questa direzione.

L'APICOLTURA NEI PROGRAMMI DI SVILUPPO RURALE:
RICERCHE SCIENTIFICHE E PROPOSTE D'AZIONE PER IL TERRITORIO DELL'UMBRIA

Il Regolamento CE N. 1305/2013 stabilisce le norme generali a disciplina del sostegno dell'Unione Europea a favore dello sviluppo rurale, attraverso il finanziamento del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR). Il FEASR interviene negli Stati Membri nel quadro di Programmi di Sviluppo Rurale per l'attuazione di una strategia intesa a realizzare le priorità dell'Unione in materia di sviluppo rurale. Questo avviene attraverso una serie di misure programmatiche. Ciascuno Stato membro può presentare un unico programma nazionale o una serie di programmi regionali. Tra le misure dei PSR, all'Art. 28 del Regolamento, troviamo i Pagamenti agro-climatico-ambientali, finalizzati alla conservazione e alla promozione dei cambiamenti delle pratiche agricole necessari per contribuire favorevolmente all'ambiente e al clima. I pagamenti agro-climatico-ambientali possono essere concessi agli agricoltori e ad altri gestori del territorio, singolarmente o riuniti in associazioni, che si impegnino a realizzare interventi a sostegno dell'ambiente su terreni agricoli determinati dagli Stati membri (art. 28.2). I pagamenti sono erogati annualmente per compensare, in tutto o in parte, i costi aggiuntivi e il mancato guadagno derivanti dagli impegni assunti.

L'apicoltura si inserisce all'interno dei Programmi di Sviluppo Rurale attraverso il comma 9 dell'art. 28 del Regolamente CE N. 1305/2013, nel quale viene previsto un sostegno alla conservazione, nonché all'uso e sviluppo sostenibile delle risorse genetiche in agricoltura per beneficiari che possono essere anche diversi da quelli descritti nel comma 2 dello stesso articolo. L'apicoltura è certamente un'attività agricola che contribuisce alla tutela della coesistenza di diverse specie vegetali e animali, ovvero alla biodiversità. Secondo le ricerche più recenti, è proprio dall'attività pronuba delle api che dipende la riproduzione della flora spontanea (fra cui oltre l'80% delle specie botaniche a rischio di estinzione). È su questi fondamenti che è stata definita la proposta della Regione Umbria per la richiesta dei pagamenti agro-climatico-ambientali: partendo dalla considerazione che la tutela della biodiversità sia riservata ai gestori del territorio agricolo, responsabili attraverso la propria attività di assicurare la stabilità delle interazioni tra le varie specie e l'ambiente circostante, l'azione proposta è rivolta ad incentivare l'allevamento delle api mediante l'adozione di pratiche di allevamento che limitino il nomadismo e stimolino al contempo l'attività pronuba su specie vegetali selvatiche. L'azione è rivolta dunque a valorizzare l’apicoltura non tanto come attività generatrice di reddito quanto come presidio di difesa attiva e strutturale per l’ambiente e la biodiversità.

 

Dossier

Professoressa Gaetana Mazzeo:

Il recupero ambientale di aree soggette ad eruzioni vulcaniche tramite l'ausilio delle api:

Sui suoli vulcanici etnei in fase di colonizzazione da parte delle piante si trovano essenze particolari, capaci di resistere alle condizioni difficili di tali ambienti e differenziatisi nel corso dei millenni in endemismi di notevole significato biologico. L'ape mellifera è capace di resistere alle avverse condizioni ambientali, sviluppandosi regolarmente e sfruttando le risorse disponibili. La presenza di ape mellifera in tali aree difficili potrebbe valorizzare tali ambienti anche dal puntodi vista economico e sociale, con la fruizione di territori in grado di fornire produzioni mellifere di assoluto pregio.

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Prof. Gaetana Mazzeo:

Responsabile scientifico di progetti di ricerca presso la sezione di Entomologia applicata del Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agroalimentari e Ambientali dell'Università di Catania

gamazzeo@unict.it 


 

Professoressa Paola Ferrazzi:

Il ruolo delle api nel ripristino della biodiversità in aree incendiate o colpite da altri impatti antropici:

Gli incendi, solitamente di origine antropica, costituiscono un problema molto grave negli ambienti mediterranei, perchè possono distruggere equilibri ottenuti in tempi lunghissimi e far scomparire, in un breve spazio, specie che, soprattutto in ambienti aridi, hanno impiegato tempi sovente molto lunghi per accrescersi e per coprire il territorio. La necessità di ripopolare rapidamente le aree bruciate con una copertura vegetale che ripristina, in qualche modo almeno provvisoriamente, il paesaggio e consente di evitare l’ erosione del suolo conseguente a questi funesti eventi potrebbe venire incontro non solo a queste esigenze, ma anche mettere sul territorio essenze utili alle api.

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Prof. Paola Ferrazzi:

Professoressa di Entomologia forestale presso il Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali dell’Università di Torino.

paola.ferrazzi@unito.it


 

Dottor Dražen Lušić:

L’ape garante della conservazione delle risorse mellifere della costa croata e produttrici di mieli indicatori della biodiversità carsica.

Quali sono i principali pascoli disponibili per l' ape mellifera carnica nel Carso in Croazia? Salvia Officinalis è la principale fonte di nettare sul litorale croato. Tutte le parti della pianta hanno un forte odore aromatico unico.

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Dott. Dražen Lušić:

Dipartimento di Salute ambientale, Facoltà di Medicina, Università di Rijekaa

lusicd@medri.hr